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Servizi per la diagnosi

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Digital Smile System

Digital Smile System è il primo software che permette di progettare in digitale la riabilitazione estetica e funzionale del sorriso, attraverso strumenti semplici ed automatici. Mediante un percorso guidato ed intuitivo, il dentista sarà in grado di presentare al paziente l’anteprima del risultato protesico e di fornire all’odontotecnico tutte le informazioni necessarie per l’esecuzione del lavoro.

Stampa 3D

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Esiste un grande potenziale in questa tecnologia innovativa applicata in campo odontoiatrico e noi riteniamo che sia possibile attuare un vero e proprio cambiamento epocale nella produzione di elementi dentali.

La stampa 3D rende possibile l’odontoiatria digitale, agevolando i processi di realizzazione dei componenti. 

Per un crescente numero di titolari di laboratori odontoiatrici, l’odontoiatria digitale è già una realtà. Inserendo la stampa 3D nella propria strategia aziendale, i laboratori odontoiatrici possono velocizzare la produzione dei componenti migliorando nel contempo qualità e precisione.

L’applicazione della stampante 3D in ambito medico è ormai sempre più diffusa, anche grazie alla sua alta precisione e versatilità.

Grazie al netto miglioramento rispetto ai metodi tradizionali esistenti, la stampa 3D raggiungerà più del 60 per cento della produzione totale dei manufatti protesici dentali, percentuale che potrebbe anche essere più elevata.

Già oggi, studi odontoiatrici e laboratori odontotecnici di tutto il mondo hanno provveduto ad introdurre la stampa 3D nella propria routine lavorativa, utilizzandola per creare modelli anatomici precisi di denti e gengive, protesi dentali come corone, intarsi, ponti, perni, perni-moncone individuali, protesi parziali e totali, e strumenti chirurgici di precisione.

Inoltre questa tecnica viene utilizzata sia per lo studio e la diagnostica di casi clinici semplici o complessi, che per la progettazione e la visualizzazione tridimensionale di ciò che si intende realizzare, prima ancora che il paziente affronti qualunque tipo di trattamento.

Ciò significa sicurezza, precisione, e infinite possibilità di progettazione.

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RX Endorale

La radiografia endorale è un esame di radiologia odontoiatrica che permette al dentista di avere informazioni dettagliate ma circoscritte ad uno o, al massimo, 3 denti il tutto su una lastra di piccole dimensioni (detta anche lastrina endorale).

La parola “endorale” sta a significare che la lastrina che riceve le radiazioni ionizzate viene posta all’interno della bocca del paziente.

La procedura per eseguire una radiografia endorale è molto semplice: il dentista prepara la lastra ricevente e la sistema nel cavo orale del paziente il quale ha il compito di tenerla ferma serrando i denti e mordendo un supporto di plastica a cui la lastrina stessa è connessa. Le dimensioni dalla radiografia endorale sono molto ridotte (in media 30 mm x 40 mm) e questo permette di diminuire al massimo il disagio per il paziente.

Il tempo di esposizione è simile a quello di una normale fotografia, tutto si conclude in pochi secondi e la radiografia compare immediatamente sullo schermo del computer del dentista.

Cefalometria ortodontica

Lo studio delle varie forme dei profili facciali e delle strutture ossee sottostanti che costituiscono il cranio è chiamato “cefalometria” (dal greco “misura della testa”).

Le misure cefalometriche sono possibili grazie alla preventiva localizzazione di specifici punti anatomici, di norma utilizzando le teleradiografie del cranio in proiezione laterale, oppure frontale, oppure assiale (ma in questo post abbiamo già discusso della inopportunità di eseguire un tracciato cefalometrico utilizzando quest’ultima proiezione radiografica).

L’operatore individua sulla lastra radiografica alcuni punti anatomici ossei o cutanei, quindi traccia delle rette passanti per tali punti, come pure può ricavare altri punti per costruzione geometrica; quindi misura gli angoli che tali rette formano tra loro, come pure la distanza di alcuni punti tra loro e/o da tali rette.

Ai fini ortodontici, il professionista classifica la tipologia scheletrica del paziente dal valore che ricava calcolando le distanze e gli angoli che formano i piani passanti per tali punti, oppure deduce l’accrescimento facciale ed altri aspetti strutturali e quindi anche funzionali, inquadrandoli nei tre piani dello spazio.

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